Valdaveto.net > Articoli e ricerche di carattere storico > Torino, l'esoterismo e... una singolare guarigione




Torino, l'esoterismo e... una singolare guarigione

Un caso di Mesmerismo nella Val d'Aveto del XIX secolo

di Massimo Brizzolara

Molti elementi concorrono a connotare Torino come città esoterica, legata tradizionalmente al mondo della magia e dell'occulto. Ad iniziare dalle sue origini pre-romane, sorte alla confluenza di tre fiumi: il Po, la Dora Riparia e la Stura di Lanzo. Secondo alcuni storici la scelta sarebbe legata agli antichi Egizi. Per mezzo di Fetonte, principe figlio di Iside, che avrebbe fondato il nucleo primordiale della città.
Non solo, ma Torino viene idealmente indicata come vertice di un ipotetico triangolo della magia bianca, con Praga e Lione. Ma allo stesso tempo, con Londra e San Francisco è anche uno dei vertici della magia nera e del satanismo.
Ed anche da un punto di vista strettamente urbanistico, la città rivela la sua particolarità. La sua pianta romana infatti, pone le quattro porte d'ingresso in corrispondenza dei punti cardinali ed è allineata sul 45° parallelo, indicato dall'obelisco di piazza Statuto.
Questa piazza è da sempre considerata uno dei punti magici della città. Innanzitutto perchè si trova ad occidente, posizione considerata nefasta perchè vi tramonta il sole. Ma forse ancor più, perchè ai tempi dei romani, in questa zona sorgeva la "vallis occisorum", un'antica città dei morti. Non solo ma su questa piazza sorgeva il patibolo di Torino e poco distante abitava il boia, che sempre vestito di nero, si aggirava nella zona con una borsa contenente i ferri del mestiere e un lugubre tariffario.
Come se non bastasse, una antica credenza sostiene che l'angelo che sovrasta l'obelisco sia in realtà Lucifero e che proprio qui si trovi la cosiddetta Porta dell'Inferno.

Ma esiste anche una Torino considerata sacra e luminosa.
Nel suo Duomo è custodita la Sacra Sindone, la reliquia più preziosa della Cristianità. E la leggenda vuole che nei sotterranei della basilica di Maria Ausiliatrice si trovi una croce realizzata con il legno di quella di Gesù e che sotto la chiesa della Gran Madre di Dio sia sepolto il Santo Graal.
Torino appare insomma come un intricato e contraddittorio intreccio di storie, luoghi e leggende. E proprio questa suggestiva alternanza di luci ed ombre, potrebbe fornirci la chiave di lettura per comprendere il perchè abbiano scelto di vivere in questa città tutti i più grandi personaggi esoterici della storia.
Dagli alchimisti Paracelso, Fulcanelli e John Dee al leggendario Cagliostro, dal filosofo Nietzche all'antropologo Cesare Lombroso, dal conte di Saint Germain al famoso sensitivo Gustavo Rol.
Ma è anche la città degli Egizi, di Nostradamus e della Massoneria.
E proprio a partire dal '700 che iniziano a comparire a Torino numerose sette di vario genere, sino ad arrivare alle associazioni che si occupano di magia a vario titolo.
Tra queste possiamo senz'altro includere la Società Mesmerica, attiva nel capoluogo piemontese nel XIX secolo.
L'esponente più significativo di questo sodalizio era il prof. Francesco Guidi, autore del volume "Il Magnetismo Animale considerato secondo le leggi della natura e principalmente diretto alla cura delle malattie" (Ed. Sanvito-Milano 1863).

Lo studioso, come indica il nome stesso della società, era un seguace del Mesmerismo, movimento nato sulle teorie di Franz Anton Mesmer, medico tedesco del Settecento.
Secondo le quali il corretto funzionamento dell'organismo umano è garantito da un flusso armonioso che lo attraversa e che venne identificato come forza magnetica.
Malattie e disfunzioni erano la conseguenza di blocchi o difficoltà di scorrimento di questo fluido.
Mesmer elaborò quindi un metodo di cura basato sull'applicazione di calamite sulle parti del corpo ammalate.
Con l'onestà intellettuale che gli era propria, il medico dopo pochi anni si rese conto della infondatezza della sua teoria. E a poco a poco comprese che i suoi pazienti miglioravano non per le calamite, ma per la suggestione mentale che sapeva provocare in loro.
Questo misterioso legame tra medico e paziente lo chiamò dapprima magnetismo animale e poi mesmerismo.
In effetti molti pazienti che entravano in contatto con il medico tedesco e che in qualche modo parevano trarne beneficio, presentavano stati di coscienza alterati, che egli definiva "sonnanbulismo artificiale" e che possono essere considerati i precursori della moderna ipnosi.
Ma ritornando alla Società Mesmerica torinese, il libro del prof. Guidi ci informa che fondata nel 1857, dopo solo un mese contava già una cinquantina di iscritti, ma che soprattutto aveva prestato cure gratuite ad una "ventina di ammalati poveri vicini e lontani".
L'associazione non aveva quindi scopo di lucro. Ma che si trattasse di persone serie è confermato dall'affermazione successiva, che esplicitamente fa riferimento a "malati che avevano invano tentate le altre mediche cure, malati detti disperati e abbandonati dai medici."
Tra questi casi, lo studioso ne racconta uno, contrassegnato dal numero di archivio 17, ritenuto evidentemente emblematico, ma che riserverà molte sorprese anche ai miei lettori. Sempre ammesso di averne qualcuno.
Nel mese di giugno del 1857, venne recapitata nella sede della società torinese questa lettera.

 

 

 

Illustrissimo sig. professore
Le accludo una ciocca di capelli della convalescente Angela Tassi povera e miserabile. Si desidera la cortesia di V.S.Ill. a consultare con esattezza per la suddetta, la quale servirà di lucidezza a questi increduli. Mi protesto di V.S.Ill.

Magnasco (Chiavari) Santo Stefano d'Aveto 3 giugno 1857

Umilis. servo.
Francesco Brizolara

 

Dietro personale conoscenza dichiara il sindaco sottoscritto, che la nominata Tassi Angela, ricordata nel presente foglio è veramente povera e miserabile.

Santo Stefano d'Aveto il 3 giugno 1857

Il sindaco Antonio Cella.

 

 

 

L'accenno "a questi increduli" lascia intendere che il mio remoto compaesano aveva dovuto fare i conti con lo scetticismo dei magnaschesi, ma evidentemente la fiducia riposta nel prof. Guidi era molto robusta e come vedremo, non a torto.
Ecco infatti la prosecuzione del racconto nella cronaca dello stesso professore:

 

 

 

Magnetizzata la damigella Luisa dal prof. Guidi alla presenza del medico della Società sig. dott. Luigi Giusio e messa in comunicazione coi capelli della malata lontana disse: "Angela Tassi di Magnasco è maritata di statura media; alquanto dimagrata; carnagione chiara; occhi castagni chiari, età intorno ai 30 anni, carattere un po' irascibile; temperamento linfatico-sanguigno; costituzione forte, ma ora indebolitra dal male. Vedo le traccie di una malattia passata che prendeva specialmente la testa, in special modo nel lato sinistro, estendendosi fino al ventricolo e al fegato, con effetti isterici. Ora però è pressochè guarita, tranne un po' di tosse e molta debolezza e pallidezza."
Prescrisse poi qualche rimedio atto a ottenere perfetta guarigione; ma di questo si parlerà nel rapporto trimestrale.
Ora è constatato il fatto di chiaroveggenza nella visione e diagnosi a distanza colle parole del sig. Brizolara il quale in un'altra seguente sua lettera diceva :
" Avendo ieri esaminata la sofferente Angela Tassi, si trova la deposizione della sua sonnanbula vera in tutto l'esposto... riguardo poi all'ordinazione fattami dalla di lei sonnanbula per la mia sordità e dal lei comunicatami nella sua del 31 passato maggio, sono a ringraziarla con tutto il più sincero e cordiale sentimento.
Da 40 e più anni, dacchè mi trovavo chiusi gli orecchi, specialmente il destro, soffrendovi sin da fanciullo ogni anno un postema, che fu la causa della mia sordizie, per la quale, dopo tanti rimedi, mai non ebbi alcun giovamento, seguito quanto mi ha prescritto dalla chiaroveggente damigella Luisa, cioè per 45 giorni sulfimigi di camomilla agli orecchi, ogni mattina a digiuno e per 30 giorni ogni sera, un cucchiaio di finissimo olio di Nizza, ora mi trovo perfettamente guarito.

Magnasco (provincia di Chiavari) giugno 1857

Francesco Brisolara

 

 

 

Premetto che per un cartesiano come chi scrive, commentare questa storia è difficile.
Anche perchè è del tutto evidente che i rimedi pratici proposti dalla "sonnambula" damigella Luisa (moglie del prof. Guidi) non possono aver avuto alcun effetto terapeutico determinante.
Se guarigione vi è stata , essa è da attribuire a qualcosa di completamente diverso e incomprensibile.
La posizione della medicina ufficiale , di fronte a casi come questo, tende a negare non tanto la guarigione, ma la malattia medesima.
In pratica i sintomi psicosomatici, verrebbero alleviati o addirittura sparirebbero attraverso un delicato meccanismo di suggestione, che prende il nome di effetto placebo.
Ma la questione è più complessa. Anche perchè, se molto spesso, gli studiosi sono incapaci di fornire risposte univoche su temi prettamente scientifici, figuriamoci di fronte a qualcosa che è di per sè, al di fuori dei modelli cognitivi della razionalità.
D'altronde se anche un'autorevolissima voce come quella di Einstein ha avvertito a necessità di affermare che "chi non ammette l'insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato", vuol dire che l'esoterismo non può essere liquidato semplicisticamente come sinonimo di cialtroneria.
Non almeno nel caso del prof. Guidi, che giustamente veniva considerato dai suoi contemporanei "paziente e onesto cultore della scienza e soprattutto alieno da quanto è gioco di prestigio e abilità di cerretano". Ma ripeto: spiegare la guarigione della "povera e miserabile" Angela Tassi (il cui cognome indica chiaramente una provenienza santostefanese) é impossibile. E forse è anche inopportuno tentare di sondarne il mistero. Per chi crede le cose occulte appartengono a Dio.
Per tutti, valgano comunque le parole dell'editore Sanvito, nella prefazione del libro del prof. Guidi:

... nobile scopo è inteso qual è principalmente quello di alleviare i dolori e le miserie della povera umanità: non ci insegnasse egli che a rasciugar una lagrima sola, a lenire un solo dolore, che egli sia il bene arrivato e non esiteremo a dichiararlo benemerito, come non esitiamo a credere di aver fatto utile opera nel farcene editori.



Pagina pubblicata il 27 ottobre 2008, letta 7337 volte
Per esprimere un commento su questo articolo si prega di contattare la redazione via e-mail