Antiche storie di lupi in Val d'Aveto

Racconti di Laura Cuneo di Isoletta

di Simona Ferretti

 

L'ultimo saluto a u Zambettu

Vicino al paese di Piandomestico, sul lato destro dello stesso, si trova un gruppetto di due case chiamato Sotto la Rocca.
Qui viveva, non si sa in quale secolo, u Zambettu, un uomo con una gamba di legno noto per essere un gran cacciatore di lupi.
Si racconta che, alla sua morte, il suo corpo venne trasportato lungo la strada che da Piandomestico conduceva a Parazzuolo per poter essere seppellito nel locale cimitero.

La strada era completamente innevata.
Nei pressi di un boschetto chiamato Rocca della Costa gli uomini che lo trasportavano, sentendo ululare alle proprie spalle, si voltarono.
E, continuato il cammino, nei pressi di un altro boschetto chiamato Costa del Luego, a lato della strada videro ben sette lupi.
Sembrava fossero lì per inviare l'ultimo saluto al temuto nemico.

 

Il mulattiere e i lupi

Isoletta era un tempo formata da un gruppo di case posto sulla riva destra del fiume Vizerga, poco più a valle di Ventarola. Il villaggio era detto e Cà Vegie.
Ai primi del XIX secolo nel paese vecchio d'Isoletta vivevano alcune famiglie di mulattieri di cognome Cuneo 1. Si dice avessero sette figli.
I Cuneo, recandosi in trasferta dove il lavoro li chiamava, si allontanavano dal villaggio per lunghi periodi di tempo.

Durante uno di questi viaggi uno di questi mulattieri impiegò più giorni del previsto per terminare il proprio lavoro. A casa erano rimaste solo donne e bambini; nell'attesa del suo arrivo, non avendo nulla con cui nutrirsi avevano addirittura mangiato latte rappreso.
Il mulattiere aveva caricato i muli di molti viveri, soprattutto farina di mais per farne polenta, e stava tornando verso casa.
In prossimità dell'oratorio di san Giacomo a Parazzuolo si accorse di essere seguito da un branco di lupi

Lupo (disegno tratto da 'Nel Parco')

.
I lupi erano talmente affamati che stavano mangiando lo sterco dei muli. Il povero mulattiere spaventato, urlò ai muli di andare a casa e, per cercar rifugio, salì sui gradini della chiesa. Un tempo, infatti, il lato dell'oratorio verso il fiume aveva tre scalini.

A casa videro arrivare i soli muli e quindi, immaginando che lo sventurato potesse essere alle prese con i lupi, si avviarono verso il paese di Parazzuolo armati di torce. Giunti in prossimità della chiesa riuscirono a mettere in fuga i lupi. Il mulattiere, spaventato ma felice, andò incontro ai propri familiari ringraziandoli per averlo salvato.

 

Tragedia nella famiglia Magrin

Si narra che nei tempi andati presso il paese di Villa Salto, nella parrocchia di Priosa, un lupo avesse ucciso un bambino.
Il bimbo pare appartenesse ai Magrin, famiglia dalla quale proviene la mamma della Gusta del Salto.

 


 

Note

[1] Per informazioni sui componenti maschi della famiglia Cuneo (Connio) ad inizio XIX secolo, è possibile consultare il documento Lista degli abitanti del comune di S. Stefano d'Aveto suscettibili d'esser chiamati al servizio nella Guardia Nazionale - Anno 1808

 


 

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Pagina pubblicata il giorno 8 ottobre 2007, letta 15539 volte
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