Valdaveto.net > Usi, costumi, tradizioni, racconti e leggende > Raccolta di articoli apparsi su 'Il Giornalino della Val Vobbia' > La vecchina dei lamponi
di Maria Ratto
articolo tratto da Il Giornalino della Val Vobbia (primavera 1998)
Negli anni cinquanta e sessanta, verso la metą di
agosto, arrivava a Vobbia una simpatica vecchietta, l'Adelina dei
Piani.
Veniva a vendere i lamponi che aveva raccolto sulle pendici del monte
Buio. Scendeva a piedi da Piani di Vallenzona mancando ancora qualsiasi mezzo di
trasporto, sia pure occasionale; da Piani a Vobbia ci sono due ore buone di
cammino che non era certamente facile portando un carico.
Era curva, sempre
sorridente, portava, attaccata alle braccia, due ceste, ossia due "cavagne"
colme dei rossi frutti raccolti con grande pazienza. Aveva i suoi clienti
abituali dai quali si recava, sicura che avrebbero comprato la sua preziosa
merce.
A chi le chiedeva dove aveva raccolto il suo prezioso carico
rispondeva che aveva dovuto andare molto lontano. E per far capire quale era la
lontananza misurava il tempo in Rosari come l'allora ancora sconosciuta Madre
Teresa di Calcutta. "Sono andata in un posto che per arrivarci ho recitato due
rosari, tre rosari". Era perfettamente inutile che ci dicesse il nome del luogo
che a noi non diceva nulla perché non conoscevamo il nome delle varie localitą e
vallette del suo monte che essa invece conosceva come le sue tasche, avendolo
frequentato fin da bambina per necessitą di lavoro: raccolta della legna, del
fieno, dei funghi, delle nocciole e per il pascolo del bestiame. Il numero dei
rosari era per noi molto pił eloquente perchč ci dava l'idea del tempo e della
strada percorsa. Non credo che l'Adelina avesse necessitą di compiere questo
lavoro.
Piuttosto lo faceva perchč era cosģ abituata a lavorare che non
poteva stare in ozio. Aveva l'istinto del lavoro e del risparmio essendovi stata
abituata fin da bambina quando tutti indistintamente dovevano lavorare per
sopravvivere: non solo i poveri ma anche quelli che erano meno poveri, perchč
cosģ era la vita nei paesi.
I poveri dovevano farlo per sopravvivere, quelli
che erano meno poveri dovevano farlo per non perdere il poco che avevano. I
ricchi, da noi, non esistevano e tutti dovevano lavorare.
L'Adelina trascorse
i suoi ultimi anni lontana da Piani; a Safissola presso i nipoti che avevano per
lei rispetto, amore e cura.
Per noi, di una certa etą, č un ricordo piacevole
del tempo passato e delle persone che, con semplicitą, fede e amore lo hanno vissuto.
Links
Pagina pubblicata il 4 maggio 2005, letta 6667 volte dal 23 gennaio 2006
Per esprimere un commento su questo articolo si prega di contattare la redazione via e-mail