Valdaveto.net > Il territorio della Val d'Aveto e delle valli limitrofe > Raccolta di documenti dedicati alla presenza del lupo in Val d'Aveto > Sulle tracce del lupo nel Parco dell'Aveto
di Annalisa Campomenosi
di Annalisa Campomenosi e Laura Schenone
articolo già apparso su Chi ha paura del lupo cattivo?, inserto speciale del notiziario del Parco: si ringrazia la Sagep editori per aver concesso la pubblicazione
Il Centro di Educazione Ambientale del Parco dell'Aveto, riconosciuto dal Ministero dell'Ambiente, è
localizzato presso la sede del Parco, a Borzonasca, e fa parte del Sistema Regionale per l'Educazione
Ambientale.
Il Centro organizza molteplici opportunità
per la fruizione turistica del Parco e offre
diverse attività formative ed educative rivolte alle scuole di ogni ordine e grado.
Tra le opportunità di visita e di attrazione va citata la Miniera di Gambatesa (Comune di Ne), un sito
minerario ancora attivo dove, su vecchi vagoni, si effettuano visite guidate (in particolare per le
scuole).
In località Passo del Bocco (Comune di Mezzanego), ai piedi della splendida faggeta del Monte Zatta e
vicino al sentiero natura del "laghetto del Bocco", c'è la possibilità di utilizzare il rifugio/foresteria
del Parco "A. Devoto", che dispone di circa 40 posti letto per soggiorni di turismo ambientale.
Infine a Rezzoaglio è presente un punto informativo con piccolo Centro Visite dedicato alle tematiche del bosco.
La grande varietà di ambienti presenti nel Parco permette di approfondire diversi aspetti,
naturalistici, storici, architettonici ecc.; inoltre, grazie alla collaborazione di alcune aziende
presenti sul territorio, si possono sviluppare progetti inerenti le culture agricole, i prodotti tipici,
l'alimentazione ecc. L'offerta didattica del CEA Parco dell'Aveto è quindi vasta e multidisciplinare e
ogni anno viene aggiornata e ampliata.
Da diversi anni all'interno del calendario trimestrale delle escursioni sono state inserite gite
tematiche, alla scoperta
della presenza del lupo tornato a vivere nel Parco; infatti questo straordinario
carnivoro è certamente tra le specie di maggiore interesse della fauna del Parco dell'Aveto,
anche per le notevoli implicazioni sociali e culturali che la sua presenza comporta.
Anche per questo motivo la proposta di sviluppare un progetto sul lupo della maestra Roberta Iachetti è
stata accolta in modo positivo dal CEA, che ha collaborato insieme ad altri soggetti per la buona
riuscita dell'esperienza didattica.
La partecipazione del CEA del Parco dell'Aveto si è articolata
in due momenti principali: un incontro in classe con una naturalista per raccontare ai bambini chi è il
lupo, come vive, dove vive e perché non è sempre amato
dalle persone e un'uscita sul territorio del Parco,
in una zona frequentata abitualmente dai lupi alla ricerca di tracce vere!
Per il Parco è molto importante fare opera di sensibilizzazione alla popolazione, locale e non, adulta
e adolescente, sul ritorno del lupo nel nostro territorio, in quanto, vista la posizione che occupa
nell'ambiente naturale, la sua presenza è indice di buona qualità ambientale ed elevata biodiversità
e per questi motivi va apprezzata. Inoltre il lupo è una specie di interesse prioritario a livello
europeo (Direttiva Habitat 92/43/CEE), che va tutelata perché specie fortemente minacciata, soprattutto
da azioni di bracconaggio e dai conflitti con la zootecnia.
Oggi il Parco e le sue vicinanze ospitano in modo stabile un nucleo
di lupi che da alcuni anni si riproduce regolarmente, grazie alla presenza
di ampie zone boscate e
delle prede naturali come cinghiali, caprioli e daini, che fanno del territorio del Parco un
habitat favorevole alla presenza di questo carnivoro.
A volte il lupo può attaccare il bestiame, in particolare capre e pecore, ed è soprattutto per questo che può diventare un animale scomodo.
Questi episodi, infatti, possono generare una situazione di conflitto tra la presenza del lupo,
così qualificante dal punto di vista naturalistico per il Parco che lo ospita, e la pastorizia.
Per trovare un punto di equilibrio tra lupo e attività umane nelle nostre montagne, il Parco
dell'Aveto ha avviato una serie di iniziative; sono state realizzate ricerche, istituiti fondi
per il risarcimento dei danni provocati dai lupi e per l'installazione di sistemi di prevenzione,
attuate iniziative di sensibilizzazione.
Anche una gita "sulle tracce del lupo" diventa un modo per avvicinarsi a questo animale ed acquisire
informazioni utili e obiettive.
La lunga e difficile convivenza con l'uomo ha insegnato al lupo, animale
adattabile e di intelligenza vivace, l'opportunità di sfuggirlo ed evitare i contatti; l'incontro
con un lupo in natura, pertanto, diventa un evento eccezionale.
Sapendosi guardare intorno, però, è possibile accorgersi della sua presenza.
I lupi sono infatti animali marcatamente territoriali e usano gli escrementi per segnare i confini
del proprio territorio.
Poche impronte sul fango o sulla neve, delle feci depositate su un arbusto,
su un sasso o all'incrocio di sentieri, quindi, sono tracce del suo passaggio e ci permettono di
ricostruire gli spostamenti e le zone più frequentate da questo predatore.
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Pagina pubblicata il 4 febbraio 2008, letta 9899 volte
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