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Origanum vulgare

Origano

di Giorgio Venturini
scheda a cura di Giorgio Venturini
fotografie di Giorgio Venturini

Labiate. Era considerata simbolo di felicità e si usava per i serti da sposa: secondo la mitologia Venere ospitò Ascanio su un letto di origano.
Il nome deriva dal greco oros, montagna, e da ganos, delizia: delizia dei monti.
Pianta erbacea perenne con odore penetrante, alta 30-60 cm, con fusto ascendente ramosissimo, arrossato in alto.
Boscaglie rade, prati asciutti, cespuglieti e rupi soleggiate sino a 1400 metri.
Fiorisce da giugno a settembre; fiori in dense pannocchie terminali arrotondate.
È presente allo stato selvatico in tutta Europa: le piante che crescono al nord sono di scarso valore aromatico mentre quelle del sud hanno un sapore particolarmente gradevole tanto da essere usate come ingrediente tipico in molti piatti dell'Italia meridionale (ad esempio nella pizza napoletana) e della Grecia (ad esempio nell'insalata greca).
Molte sono le varietà coltivate ed usate in cucina. L'aroma si intensifica con l'essiccazione: a tale scopo si recide la pianta ancora in fiore, si pone ad asciugare all'ombra e si conserva in recipienti ermeticamente chiusi.

fotografie scattate in località:  Rezzoaglio, Prenestini
periodo:  agosto (Rezzoaglio), novembre (Prenestini)

Origanum vulgare (click per ingrandire l'immagine)Origanum vulgare (click per ingrandire l'immagine)
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Pagina pubblicata il 20 settembre 2008, letta 4486 volte
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