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Alba sul Po... e altre poesie

Poesie tratte da 'L'Uomo e il Fiume. La vita che scorre...' e 'Simbiosi sul grande Fiume - Pittura, musica, poesia... l’arte e l’amicizia'

di Bruno Cobianchi

 

Alba sul Po

È un chiarore
che conserva
il buio.
I pioppeti
in golena
appena freschi
di boccioli
sono ancora
ombre.
La nebbia
risale
con la luce
che accende
il sole
che s'arrampica
per il cielo
sempre più grande
sempre più rosso
sempre più impregnato
delle acque
del fiume
arrossato.
I contorni dei pioppi
nella nebbia
rilanciano
i colori tenui
della primavera.
È la natura
della vallata
che canta
al giorno
che viene...
E nel frattempo
il sole
è diventato argento.

 

 

Spiaggia dei poveri

Giovani in amore
gruppi di bagnanti
amici per la pelle
pronti allo scherzo
e ai racconti
di fantasia.
Giovani coppie
in amore
appartate dietro
a malcelati ripari
di robinia...
Quadri scomparsi,
acque malsane,
sabbia imbrattata,
costumi cambiati.

 

 

Ridisegnare la vita

Non è più
tempo
di correre,
è tempo
di fermarsi,
raccogliere
i momenti,
ordinarli,
stupirti
con la felicità
di un bimbo,
meravigliarti
della strada
fatta,
donare
tutto
con la gioia
nel cuore,
e perché no?!
...
ridisegnare
a passi
rallentati
il dopo.

 

 

Ripartire

Un cielo
grigio
annaffiato
che ferma
il sole
come per dire
che l'estate
calda
è finita.

Lo sguardo
rivolto
alla piana
ormai arata
srotola
i pensieri
che richiamano
i ricordi
ormai passati.

Ma i pensieri
fuggono
in avanti
vagano
nel futuro
affascinati
da nuove
idee,
irrompono
al di là
del grigio
per
ritrovare
inaspettate
derive,
buttarsi
a capofitto
e ripartire.

 

 

Riverbero

Non c'è sole:
il riverbero
della luce
dipinge
il fiume
diventato
specchio
rinfrangente.

È il primo
giorno
d'autunno,
i colori
non sono
autunnali:
i pioppeti
vestiti
sono ancora
di foglia
effervescente
alla brezza.

Le nuvole
basse
e sottili
dall'ovest
corrono
con la corrente
oggi
lenta
più del solito.

Nel chiarore
tenue
ma accecante
i colori
della vita
e della vallata
del Grande
Fiume.

 

 

Note di violino

Note di violino
che ti fanno vagare
per il cielo,
tra stella e stella.
Note di violino
che ridiscendono
come gocce d'acqua
dai vetri,
come lacrime
dagli occhi,
come nebbia
che sale
per lasciar spazio
a un sole nascente.

Note di violino
che ti trasportano
non so dove.

 

 

Non ti conoscevo
pur essendoti amico.
Dalla sponda sinistra del Po
guardavo il dirupo
della Pieve di Parpanese.
Venne la piena
e si portò un pittore
e come d'incanto
Tutto diventò da sogno.
non ti conoscevo
ed eravamo
amici.



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Pagina pubblicata il 15 febbraio 2009, letta 21779 volte