Valdaveto.net > Il territorio della Val d'Aveto e delle valli limitrofe > In pellegrinaggio al Maggiorasca, un voto che prosegue da 62 anni
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Pagina pubblicata il 21 settembre 2009, letta 3427 volte
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Vennero alla luce centinaia di processi e denunce, un mondo affascinante governato dalla vendetta tra le 'parentelle' (fra quelle valli era segno di distinzione chiamarsi 'parente' sino a non molto tempo fa).
Grazie ad un'intuizione proseguii oltre i 'banditi' per arrivare ai 'Notai Antichi'.
Incontrai così Nicolò Repetto di Calzagatta notaro, 'pro actuaro' nel marchesato di Santo Stefano ed in Torriglia, che attraverso i suoi atti mi svelò usi e costumi della mia gente intorno alla fine del 1600.
Ritrovai Matteo Vinzoni e la sua Cartografia e decisi di farli oggetto di una mostra (agosto 1999, Rezzoaglio) che descriveva, fra l'altro, l'importanza delle strade che attraversavano la Val d'Aveto sino oltre la metà del 1700. [1]
A quel punto capii che eravamo davvero importanti.
La valle dell'Aveto era stata a lungo crocevia di traffici di notevole valenza e punto strategicamente importante se i 'francesi' di Napoleone vi avevano stanziato ben due brigate (una a Santo Stefano d'Aveto e l'altra a Cabanne) nel 1813.
Decisi, così, di spendere il mio tempo affinchè la mia gente, i valligiani, capissero di esser parte di un mondo le cui radici sono saldamente piantate nel tempo, il tempo in cui la Val d'Aveto era popolata di Castelli (Mileto, Rezzoaglio, Santo Stefano) , mulini, case torri e celle monastiche, chiese, casoni e tuguri, ed attraversata da strade che la collegavano al mondo.
Segni dell'esistenza di uno Stato Avetano che l'incuria ed il tempo hanno quasi cancellato.
Solo riappropriandoci di ciò che resta del passato, indagando tra i nostri 'vecchi', fonti mai abbastanza ascoltate di notizie preziose, potremo mostrare che la Val d'Aveto è ancora. (... continua)
Note
[1] La mostra ebbe corso soprattutto grazie all'aiuto di Graziano Fontana , Giovanni Ferrero e Agostino Vinzoni.
Il primo, neoeletto presidente della Pro Loco di Rezzoaglio, credette nel mio progetto.
Il secondo, storico insigne, mise a disposizione la sua Mostra itinerante su "Matteo Vinzoni cartografo" e fu prodigo di preziosi consigli.
Per quanto riguarda Agostino Vinzoni, storico e discendente del grande Matteo, cosa dire... se non che il suo entusiasmo nel far riconoscere l'opera dell'Illustre cartografo è a dir poco contagioso!.
Ebbi altresì la collaborazione degli impiegati dell'Archivio di Stato di Genova che supportarono e sopportarono le mie strampalate richieste: un grazie particolare alla sig.ra Greco, che all'inizio del mio percorso in Archivio (luglio 1997) fu oltremodo gentile, ed al sig. Fausto Amalberti.
Pagina pubblicata il 18 febbraio 2005, letta 9279 volte dal 23 gennaio 2006
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