Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (capitolo 11)

Il ponte a Villa Sbarbari e gli Americani

di Sandro Sbarbaro

La famiglia dei "Munin", o "Monin", di Codorso il cui stipite era Simone Repetto, da cui l'appellativo, si era divisa in due rami.
Repetto Antonio, fu Simone di fu Domenico, contadino, nato a Codorso nel 1807, che morì il 5 marzo 1872 a Favale di Malvaro, abitava a Codorso.
Il fratello, ossia Repetto Agostino, fu Simone di fu Domenico, detto "Dindiu", contadino, nato a Codorso nel 1814, abitava alle Case di là di Codorso, ossia le Case di là del Rio Codorso.
Detto toponimo si rileva in un documento di fine Seicento nel notaro Nicolò Repetto.
Saranno chiamate Case degli Alessandri, volgo "Ca' de Lusciandri", per via di un certo Alessandro Repetto che abitò la primitiva casa fra il Sette e Ottocento.
Questa n'aveva sostituito altre più antiche dette "e Ca' rùtteghe".
Nel 1837 nel notaro Angelo Stefano De Ferrari si evince. "...posto in detta villa di Co' d'orso luogo detto casa d'Alessandro" e ancora "casa di un piano con un fondo, cassina coperta di paglia ed anche un piccolo canivello di altra piccola casetta annessa".
Detta casa e cassina (cascina) e annessa piccola casetta o canivello, appartenevano per 6/8 parti a Domenico Repetto fu Simone, avo di Repetto Agostino, detto "Dindiu".
Le 2/8 parti appartenevano ad Agostino Sbarbaro fu Antonio e a Giovanni Sbarbaro fu Bartolomeo abitanti a villa da Casa dei Sbarbari, che le cedettero, in detto anno 1837, a Maria figlia di Alessandro Repetto fu Simone.
Nel Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto (Parrocchia di Priosa) troviamo Maria Repetto fu Alessandro, vedova di Musante Giuseppe, nata nel 1818, della famiglia dei "Baracco", con sua madre Sbarboro Tomasina fu Antonio, nata nel 1767 e morta l'11 Gennaio 1878, e i suoi figli ossia: Angelo, Andrea, Giulia, Serafina e Agostino.
Musante Angelo fu Giuseppe, nato a Codorso nel 1843, il 7 Giugno 1866 sposa Arata Gironima di Paolo, nata nel 1843. Si stabiliranno a Chiavari.
Musante Andrea, nato nel 1845, si stabilisce a Genova.
Musante Giulia, nata nel 1851, si stabilisce a Chiavari.
Musante Serafina, nata nel 1853, si stabilisce a Chiavari.
Musante Agostino nato nel 1857, si stabilisce a Roma come da avviso del 28 Dicembre 1878.
Per un certo periodo le case, così nominate grazie ad aggiunte, furono anche dette, grazie ad Agostino Repetto, "e Ca' du Dindiu".
Repetto Agostino, fu Simone e fu (Maria) Angela Garbarini, detto "Dindiu", ossia "Piccolino", contadino, nato a Codorso nel 1814, sposò Biggio Serafina, fu Gio Maria e fu Biggio Maddalena, nata a Cardenosa nel 1819.
In seguito Agostino Repetto detto "Dindiu" diventerà stimato commerciante di bestiame.
Loro figli saranno Antonio detto "Tugnettin", Simone detto "barba Scimun", Luigi, Giovanni detto "Maran" e Gio Batta.

1) Repetto Antonio d'Agostino detto "Tugnettin", nato a Codorso nel 1840, nel 1875 circa figura Soldato nell'esercito Piemontese.
Sposò Sbarbaro Giulia, d'Agostino e fu Ferretti Maria, nata a Villa Sbarbari il 9 Gennaio 1848, detta "a Stecca" perchè originaria della famiglia omonima.
Loro figli furono: Maria Giulia detta "Marinin", Agostino, Rosa, Giovanna, Antonio detto "Tugnettin", Maria Angela detta "Ninna", e Serafina detta "Verginin".
Repetti Maria Giulia nata a Codorso il 3 Agosto 1870, sposò "u Bodega" dei Cognoli.
Agostino detto "Stinin" era nato a Codorso il 24 Maggio 1872.
Maria Rosa detta "Rusinin", nata a Codorso il 20 Dicembre 1874, sposò in prime nozze Badaracco Giovan Maria, fu Alessandro e Catterina Badaracco, della famiglia dei "Lisciètti" del Gropparolo, fratello del "Dria Zuenu".
In seconde nozze sposò Giuseppe Cella, detto "Pippin" dei Cognoli.
Giovanna era nata il 27 marzo 1877.
Antonio detto "Tugnettin", nato nel 1879, sposò Barbieri Maria detta "a Biunda" nata alle Solive, presso Montebruno, il 15-09-1880.
Antonio lavorerà nella Compagnia dei "Carbunè", ossia gli scaricatori del carbone del porto di Genova.
Maria Angela detta "Ninna", nata nel 1870 circa, sposò Ferretti Giovanni Maria, di Gio Maria fu Andrea e di Biggi Rosa, della famiglia dei Perin" o "Lùi", di Ca' de là di Cardenosa.
Serafina, detta "Verginin", sposò Giuseppe Repetti, d'Agostino e Maria Garbarino, detto "Pippu" o "Sciàibu", nato a Codorso nel 1876. Per lui sono seconde nozze.
Loro figli saranno Rinaldo, detto "Irmo", Mario, e Renato, quest'ultimo disperso nella ritirata di Russia.
Giuseppe Repetti detto "Sciàibu" aveva un fratello, ossia Repetti Domenico nato il 10 giugno 1874 e morto annegato nel fiume Aveto l'11 Febbraio 1880 mentre era "a pastore", ossia a pascolare le mucche, e altresì una sorella, ossia Repetti Catterina Emilia nata nel 1890.

2) Repetto Simone nato nel 1843 sposò Repetti Cecilia, d'Agostino e fu Antonia Sbarbaro, della famiglia dei "Tidella", nata a Codorso nel 1865 circa.
Si trasferiranno a Scabbiamara, parrocchia di Cabanne.

3) Repetto Luigi, nato nel 1845 e morto a Genova il 12 Aprile 1880, sposò Sbarbaro Rosa d'Agostino della famiglia degli "Stecche", nata a Villa Sbarbari il 26 Novembre 1854.
Loro figli saranno Repetti Serafina, nata il 14 Luglio 1877 e morta nel 1878, e Serafino nato il 23 Aprile 1879.

4) Giovanni detto "Maran" nato a Codorso nel 1847, sposò Repetto Giovanna d'Agostino, nata a Codorso il 27 marzo 1877, della famiglia dei "Chicchin".
Loro figlia sarà Repetti Teresina nata nel Febbraio 1878, che sposerà Repetti Giuseppe Gio Maria, d'Agostino e di Repetti Maria Serafina di Domenico, detto "Pippin de Cau".
Giuseppe, nato a Genova il 19 Marzo 1878, apparteneva alla famiglia dei "Chicchin" di Codorso.
Suo padre, ossia Repetti Agostino fu Agostino, era nato a Codorso nel 1846.
Sua madre era Repetti Maria Serafina, di Domenico e di Carolina Gardella fu Antonio di Roccatagliata, nata a Calzagatta il 9 Luglio 1856, della famiglia "Fusaio".
Agostino Repetti era fratello di Giovanna fu Agostino, detta "Giuanin-a", moglie di Giovanni Repetto detto "Maran", e anche di Rosa detta "Rusinin", o "a Crà", seconda moglie del "Maran".
Rimasto vedovo, Giovanni Repetto, d'Agostino "Dindiu", detto "Maran", sposerà in seconde nozze Repetti Rosa, d'Agostino e Perazzo Agostina, nata a Codorso il 6 Giugno 1860, della famiglia dei "Chicchin".
Il padre dei suddetti: Agostino, Giovanna e Rosa, ossia Agostino Repetti fu Agostino, nato a Codorso nel 1812, sposò Perazzo Agostina, fu Antonio e fu Perazzo Giovanna, nata a Pianazze nel 1816.
Il nonno era Repetto Agostino, fu altro Agostino, nato a Codorso nel 1790 e morto il 7 novembre 1874.

Rosa Repetti, detta "Rusinin", e Giovanni Repetti, detto "Maran", emigreranno in America.
Loro figli saranno Giovanni, Luigi, Agostino e Cecilia.
Giovanni detto "Giuanin da pippa" sposerà Repetto Linda, d'Agostino detto "Repettu", di Codorso. Luigi detto "Luigin", nato nel 1891, sposerà Perazzo Maria detta "Marri" di Pianazze.
Agostino detto "Stinin", nato nel 1900, morirà nella "Grande Guerra" del 15/18.
Cecilia detta "Marri" sposerà Perazzo Agostino di Pianazze detto "Stinin".
Agostino Perazzo detto "Stinin" era il fratello di Perazzo Maria, detta "Marri".
Maria Perazzo sposerà il fratello di Cecilia, ossia Luigi Repetto detto "Luigin".
Fratello e sorella si sposano con sorella e fratello d'altra famiglia, altra combinazione tipica nel nostro Appennino.
Luigin Repetto lavorerà in porto nella Compagnia dei "Carbunè", ossia gli scaricatori del carbone, suo fratello Giovanni, detto anche "Giuanin du Maran", lavorerà nelle "Merci Varie".
Nella Compagnia dei "Carbunè" vi lavorerà anche il cognato di Luigin ossia Perazzo Agostino di Pianazze.

5) Repetti Gio Batta, nato a Codorso nel 1853, sposò Sbarbaro Catterina, d'Agostino fu Giovanni e Giulia Sbarbaro fu Gio Maria, detta "Cattun", nata a Villa Sbarbari nel 1864.
Loro figli saranno: Agostino detto "Bacciulin", Rosa detta "Rosetta", Matilde detta "Cutirde" e Giovanni Battista detto "Giuanin".
Agostino detto "Bacciulin", nato a Codorso nel 1886, sposerà Repetti Maria nata a Calzagatta nel 1887.
Repetti Rosa detta "Rosetta", nata a Codorso nel 1891, sposerà Biggio Giuseppe, d'Antonio detto "Trabucco" e di Rosa Sbarbaro detta "Tanena", detto "Pippottu", nato a Priosa nel 1887 e morto il 17 Marzo 1903.
Repetti Matilde detta "Cutirde", nata a Codorso nel 1888, sposa Biggio Stefano detto "Stevanin", di Giovanni e di Repetti Catterina, nato nel 1877 alla Tecchia, parrocchia di Priosa d'Aveto, della famiglia dei "Taramelli".
Repetti Giovanni Battista, detto "Giuanin" o "Raggin", nato a Codorso il 21 Marzo 1894, sposerà Garbarino Virginia, di Giovanni detto "Giuanetta" e di Teresa Garbarino, detta "Verginin", nata a Costafinale il 18 Agosto 1900.
"Giuanin" col fratello "Bacciulin" lavoreranno in porto negli scaricatori del carbone, ossia nella "Compagnia Pietro Chiesa".
Giovanni scamperà alla tubercolosi, malattia molto frequente fra i "Carbunè".


Il fratello di Repetto Agostino fu Simone detto "Dindiu", ossia Antonio Repetto, che abitava a Codorso, sposò Biggio Maria fu Gio Maria, nata a Cardenosa nel 1825 e morta il 23 Marzo 1872.
Loro figli furono Repetti Gio Batta fu Antonio, nato nel 1845, detto "u Stin", Repetto Gio Maria detto "u Rubin" nato a Codorso nel 1850 e Repetto Maria detta "Maiettina" nata nel 1840.
Gio Batta, detto "u Stin", sposerà Sbarbaro Maria Chiara detta "a Bella" della famiglia degli "Stecche" di Villa Sbarbari. Loro figli saranno Maria, Giulia e Agostino detto "Stinulin".

1) Maria sarà sposa d'Agostino Repetti, d'Antonio fu Simone e fu Rosa Garbarini, nato a Codorso il 27 marzo 1874, detto "Stinin" o "u Caurnia", della famiglia "Tre Palmi".
Loro figli saranno: Antonio detto "Gippin", Teresa detta "Teresitta", Rosa, Palmira, Cina, Adele detta "Delinna", Luigi detto "Luigin", Mario, Edoardo Guglielmo e Vittoria detta "Vitturin-a".
Il padre, d'Agostino detto "u Caurnia", era Repetto Antonio, fu Simone e fu Rosa Garbarini, detto "Tre Palmi", contadino, nato a Codorso nel 1833.
Sua madre era Garbarini Maria, d'Antonio e fu Rosa Garbarini, nata a Costafinale nel 1841.
Suoi fratelli erano: Simone detto "Scimunottu" nato a Codorso il 24 Dicembre 1866 e morto a Codorso il 3 Marzo del 1914, e Antonio detto "Tugnalla" nato il 19 Luglio 1871 e morto nel 1945.
Antonio detto "Tugnalla" lavorerà in porto a Genova nella Compagnia dei "Carbunè", ossia gli scaricatori del carbone.
Suo zio era Repetti Simone di Simone, nato a Codorso nel 1844, marito di Raggi Maria Elisabetta, fu Antonio e fu Rosa Biggi, nata alla Garba il 5 Gennaio 1845.
Natale, ossia il figlio di Simone e Maria Elisabetta, era detto "Natalottu" o "Natalin".
Nato nel 1881, lavorerà in porto a Genova nei "Carbunè".
Il fratello d'Agostino detto "Caurnia", ossia Simone Repetto detto "Scimunottu", sposò Sbarbaro Angela d'Antonio, detta "Angerinin", nata a Sbarbari, della famiglia dei "Lallin".
Loro figli furono: Antonio detto "Tognalin", Maria Catterina detta "Catèinin", Assunta detta "Suntin-a", e Rosa.
Antonio detto "Tognalin" nato nel 1893, morirà nella Grande Guerra 15/18.
Caterina Maria, detta "Catèinin", nata a Codorso nel 1896, sposò Agostino Repetti di Gio Batta, detto "Garibaldi", nato a Codorso nel 1891, della famiglia dei "Munin" di Codorso.
Agostino detto "Garibaldi" lavorerà nei "Carbunè".
Assunta detta "Suntin-a", nata a Codorso nel 1905, sposò Repetto Attilio detto "Tilliu", nato a Codorso nel 1903, ossia il figlio d'Agostino detto "Repettu" o "Tidella".
Rosa muore nel corso di un'epidemia d'ispaniola.
Intorno al 1917/18 si racconta che in seguito all'epidemia d'ispaniola morirono in Parrocchia di Priosa circa 20 bambini. Si diceva che all'epoca Calzagatta fosse la frazione più popolata.
Riguardo alla ispaniola o "spagnola", Cfr.: Giacomo Bernardi, La "spagnola" a Borgotaro e nei Comuni della Valle, Chiavari, 2003.
Nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa del 1889 si registrano a Codorso:
Garbarini Maria vedova del fu Antonio ed i figli Simone detto "Scimunottu", Antonio detto "Tugnalla" ed Agostino detto "Stinin" o "Caurnia".
Nella casa accanto sono registrati: Repetti Simone fu Simone, fratello del defunto Antonio fu Simone, la moglie Raggi Elisabetta ed il figlio Natale detto "Natalottu".
Nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa del 1894 si registrano: Repetti Simone fu Simone, detto "Lelè" perchè balbuziente, Natale, detto "Natalottu", suo figlio; poi Garbarini Maria vedova di fu Antonio Repetti e i suoi figli Simone detto "Scimunottu", Antonio detto "Tugnalla" ed Agostino detto "Caurnia", ed ancora Angiola Sbarbaro, detta "Angerinin-a", moglie di Simone fu Antonio, e Antonio, detto "Tognalin", loro figlio.

2) Giulia sorella di Maria, di Gio Batta detto "u Stin", sposerà Giuseppe Repetti, detto "Pippin" o "u Sciaibu", nato a Codorso il 23 Gennaio 1876, figlio d'Agostino detto "Barbottu" e di Maria Garbarini.
Avranno i figli Giovanni detto "Giuanin", nato a Codorso nel 1900, ed Emilio detto "Miliu" nato a Codorso nel 1901.
Giuseppe detto "Pippin ed in seguito suo figlio Emilio lavoreranno nella Compagnia dei "Carbunè", ossia gli scaricatori del carbone del porto di Genova.
Il padre di Giuseppe, ovvero Agostino Repetti detto "Barbottu" era emigrato con la moglie Maria Garbarini, detta "Marustin-a", in America.
Si racconta che rimasero per tre anni in America.
Maria rammentando la traversata in Atlantico soleva ripetere "Vurriè che fise affundàu u barcu!", ovvero "Avrei voluto che fosse affondata la nave!" Evidentemente per metter fine ai patimenti.

3) Agostino Repetti, di Gio Batta detto "u Stin", fratello di Giulia e Maria si sposerà in Piemonte, e venderà le sue proprietà a Codorso ai cugini.


Il fratello di Gio Batta detto "u Stin", ossia Gio Maria detto "Rubin", sposerà Perazzo Maddalena, di Gio Maria fu Agostino e fu Maddalena Perazzo, detta "Maietta", nata a Pianazze nel 1856, della famiglia "Santo".
Loro figli saranno Rosa, Maria, Agostino detto "Garibaldi", e Assunta.

1) Rosa sposò Antonio Repetti, d'Antonio fu Stefano e di Raggi Giulia, detto "Toto", della famiglia dei "Tangardin", già "Stevan", delle Mandriole.

2) Maria sposerà Giuseppe Repetti, d'Antonio e di Boitano Rosa, detto "Pippin", di Codorso, della famiglia de gli "Urpettin" poi "Pilatti".
Il padre di Giuseppe, ossia Antonio Repetti fu Andrea, era nato a Codorso nel 1840.
Le sorelle d'Antonio Repetti furono: Elisabetta, nata a Codorso nel 1842, a Genova da 9 anni nel 1880, Agostina, nata a Codorso nel 1850, in America da 20 anni, Catterina, nata nel 1859, a Genova da 7 anni nel 1880 e Maria nata a Codorso a Genova da 15 anni, ed infine Rosa.
Il nonno di Giuseppe, ossia Repetti Andrea fu Stefano, contadino, nato a Codorso nel 1799 e morto il 4 Dicembre 1868, sposò Boitano Rosa fu Antonio, nata a San Vincenzo (del Favale) nel 1815.
Nello Stato delle Anime della parrocchia di Priosa del 1894 si registrano a Codorso:
Repetti Antonio fu Andrea detto "Orpettino", Boitano Rosa sua moglie, ed i figli Andrea, detto "Driottu", Giuseppe, detto "Pippin", Maria detta "Marinin" e Francesco, detto "Vitturin".
Andrea detto "Driottu" sposerà Repetti Rosa figlia di Gio Maria Repetti, detto "Girumottu", di Cardenosa "Ca' da Bassu".
Andrea lavorerà in porto a Genova nella Compagnia dei "Carbunè".
Giuseppe detto "Pippin" sposerà in prime nozze Maria Repetti d'Antonio, sorella d'Agostino detto "Garibaldi".
Rimasto vedovo, Giuseppe sposerà Maria Repetti di Gio Maria, detta "Meri" figlia del "Girumottu".
"Pippin" lavorerà nella Compagnia dei "Carbunè", ossia gli scaricatori del carbone del porto di Genova.
Sua sorella Maria detta "Marinin" sposerà Pietro Agostino Repetti di Gio Maria, detto "Stinin", figlio del "Girumottu".
Francesco, detto "Vitturin" sposerà Virginia Repetti di Cardenosa.

3) Agostino detto "Garibaldi", nato a Codorso nel 1891, sposerà Repetti Catterina Maria di Simone.
Il papà di Catterina Maria, ossia Simone Repetto fu Antonio detto "Scimunottu", era nato a Codorso il 24 Dicembre 1866, apparteneva alla famiglia "Tre Palmi".
Sua mamma era Sbarbaro Angela d'Antonio, detta "Angerinin", nata a Villa Sbarbari il 21 Febbraio 1870, della famiglia dei "Lallin".
Caterina, nata a Codorso nel 1896 sarà detta "Cattèinin".
Agostino lavorerà in porto a Genova nella Compagnia dei "Carbunè".

4) Assunta, sposerà Andrea Repetti, d'Antonio fu Stefano, detto "Drin" delle Mandriole, fratello di "Toto".
Il padre d'Andrea e Antonio detto "Toto" era emigrato a Roma con la moglie, mentre un loro zio, ossia Domenico Repetti, con la moglie, era emigrato in America.

La sorella di Gio Batta e Gio Maria Repetti d'Antonio della famiglia dei "Munin", ossia Maria detta "Maiettina" sposerà Sbarbaro Gio Batta fu Antonio detto "Bacciollu", nato a Villa Sbarbari nel 1836, della famiglia degli "Zoppi" di Sbarbari.
Avranno i figli:
Giulia, nata il 28 marzo 1863,
Antonio detto "barba Cirillu" nato il 20 Giugno 1876,
Maria Catterina, nata il 18 aprile 1880, sposerà Giovanni Sbarbaro detto "Giuanetta", figlio d'Antonio detto "Tugnollu", e morirà di parto il 17 Ottobre 1901.
Antonio Sbarbaro detto "Cirillu", sposerà Maria Virginia Sbarbaro, d'Antonio fu Andrea detto "Tognu" e di Rosa Sbarbaro fu Antonio, della famiglia dei Maxin-a, nata a Villa Sbarbari il 1 Giugno 1879, sorella d'Andrea detto "Dria".
Antonio Sbarbaro, detto "Tognu", e il figlio Andrea emigrarono per qualche tempo a Roma.
Antonio Sbarbaro detto "Cirillu" per un certo periodo lavorerà in porto a Genova, forse nei "Carbunè".


Si racconta che la casa di Sbarbaro Bartolomeo, detto Bertumè o Giullàn, a villa Sbarbari era affittata a certo Andrea Perazzo fu Andrea, detto Driaggin, nato a Pianazze nel 1853 circa, della famiglia "Penìu".
Il Driaggin quando pagava l'affitto a Bartolomeo e vedeva questi infilare i soldi in tasca senza nemmeno contarli, rimaneva allibito, pensando a tutte le fatiche fatte per mettere insieme quel gruzzolo.
Soleva ripetere: "Anti co! Che lè u si caccièia a brettiu in ta stacca e mì i tegnìa tantu d'accùntu", ovvero "O mio cuore! Lui se li buttava (i soldi) alla rinfusa nella tasca ed io che li tenevo così in gran conto".
Andrea Perazzo per sbarcare il lunario andava in Toscana a vendere le rocche per filare la lana.
Il ricordo del mestiere di venditori ambulanti di rocche e fusi, strumenti indispensabili per filare artigianalmente la lana, era forse rimasto come soprannome a due famiglie di Calzagatta dette i "Rucchette" e i "Fusajo".
Bartolomeo Sbarbaro era cugino d'Andrea Perazzo.
La mamma d'Andrea Perazzo, ossia (Maria) Rosa Sbarbaro, fu Giovanni e fu Ferretti Giovanna, nata a Villa Sbarbari nel 1827, era sua zia.
Rosa, era sorella della mamma di Bartolomeo.
Bartolomeo era detto de Giullàn o semplicemente Giullàn, perchè sua madre si chiamava Giulia.
Nei nostri monti, era consuetudine che i figli di madre vedova acquisissero l'appellativo della madre. Indi, de Giullàn, de Candin, da Cattun, da Maxin-a, ecc.
Giulia Sbarbaro, fu Giovanni e Giovanna Ferretti, nata a Sbarbari nel 1825 circa, aveva la residenza in America intorno al 1880.
Era all'epoca già vedova d'Andrea Sbarbaro, col quale si era presumibilmente recata in America fra il 1852 e il 1855.
Suo figlio primogenito, ossia Agostino Sbarbaro fu Andrea, nato a Villa Sbarbari nel 1851, all'epoca risiedeva in America da 24 anni, quindi dal 1856 circa.
Il secondogenito Giovanni, detto "Ciou" era nato in America nel 1859.
Bartolomeo era nato probabilmente verso il 1860.
In un atto di citazione per una lite riguardante i confini fra il Comune di Favale di Malvaro e i territori appartenenti agli abitanti del paese di Sbarbari, datato 1901, Giulia Sbarbaro aveva la residenza legale a Favale di Malvaro.
I figli, invece, avevano la residenza nel comune di Santo Stefano d'Aveto.

Altri Perazzo forse del ramo di Pianazze stabilitisi ai primi del 1800 a Calzagatta erano emigrati in America.
Erano Perazzo Domenico, di Gio Maria fu Andrea e fu Antonia Fulle (o Cella), nato a Calzagatta nel 1850, della famiglia dei "Rocchetta", e sua sorella Perazzo Serafina di Gio Maria, nata a Calzagatta nel 1852 circa.
Nel 1880, secondo il Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto (Parrocchia di Priosa), risultano emigrati in America da circa 9 anni, quindi dal 1871.
I loro fratelli Gio Maria fu Gio Maria, nato a Calzagatta nel 1848, e Giovanni, nato nel 1854, erano rimasti a Calzagatta.
Gio Maria sposò Casazza Catterina, di Giacomo e Giulia Sbarbaro, nata a Villa Sbarbari nel 1829, della famiglia dei "Grassi".
Ebbero i figli Antonio, nato a Genova il 7 Giugno 1878, e Giulia, nata il 4 Aprile del 1874.
Nello Stato delle Anime della Parrocchia di Priosa del 1889, a Calzagatta è rimasto il patriarca Gio Maria fu Andrea con la moglie Repetti Catterina e il figlio Perazzo Giovanni.
L'altro fratello Gio Maria, probabilmente è stanziato a Genova, come già visto.
Nello Stato delle Anime del 1894 figurano Perazzo Gio Maria fu Gio Maria, Boitano Maria moglie di Gio Maria e i loro figli Giovanni e Giulia, quindi Perazzo Catterina madre di Gio Maria, Casazza Catterina vedova di fu Giovanni e suoi figli Antonio e Carlo.
Dal che, si evince che il prete ha fatto confusione.
In realtà Boitano Maria è moglie di Perazzo Giovanni, e Casazza Catterina è vedova di Perazzo Gio Maria.
In seguito i figli di Perazzo Giovanni e di Maria Boitano, detta "a Perazzin-a", ossia Giovanni e Luigi si recheranno migranti in America.
In Italia rimarranno Dalmazio, detto "Dalmazziu", nato nel 1896, Maria Teresa, detta "Teresitta" o "lalla Térre", nata nel 1903, e Cesare detto "Cè".

Bartolomeo Sbarbaro era d'animo nobile, e alla fine lasciò al cugino Andrea Perazzo di Pianazze, detto Driaggin, la casa degli avi in quel di Sbarbari. Visto che aveva fatto restaurare una casa a Priosa, ove abitava quando soggiornava in Italia.
Si racconta ancora che quando giungeva al paese si faceva accompagnare in giro per il contado dal suo amico Piri, anche lui emigrato in America ma alfine tornato al paese.
Bartolomeo s'issava a cavallo e Piri o "Perin", tenendo per la cavezza l'animale, affittato da G. B. Agostino Sbarbaro detto "Moru" di Sbarbari, lo conduceva a zonzo.
Il fratello di Piri, ossia Andrea Repetti, fu Giovanni di fu Benedetto, detto "Giacumin", emigrò in seguito in America.
Al ritorno aveva aperto un'osteria a Parazzuolo, detta "da a Biunda", ossia "dalla Bionda", soprannome dato alla moglie.
Si diceva che gli avi di detti Repetti fossero originari di Ghiriverto, parrocchia di Priosa d'Aveto.
Bartolomeo Sbarbaro, ormai anziano, dopo il 1924 diradò probabilmente le visite al paese di Sbarbari.
Ogni tanto mandava il figlio.

Si racconta che un giorno il figlio di Bartolomeo giunse a Sbarbari per vedere il famoso ponte di cui gli parlava con orgoglio suo padre.
Alla costruzione del manufatto Bartolomeo Sbarbaro aveva contribuito organizzando, con Giacomo Umberto Sbarbaro detto "Bertin", una colletta presso i paesani di New York.
Era il ponte sul fiume Aveto, costruito per permettere ai valligiani l'accesso ai possedimenti oltre il fiume, ed in specie alla pista, o strada, che passando per Arena, immetteva a Favale di Malvaro e quindi verso Monleone e Cicagna.
Giunto in paese fu accompagnato da Luigi Sbarbaro, d'Andrea fu Agostino, nato in America nel 1877 circa, della famiglia degli Stecche, che parlava l'Americano per esser vissuto in gioventù a Chicago e là aver avuto residenza.
Nell'anno 1894 col padre Andrea erano già tornati a Sbarbari.
Luigin du Zergha, così era chiamato Luigi a causa dell'appellativo dato a suo padre Andrea, portò il figlio di Bartolomeo Sbarbaro verso il decantato ponte.
Quest'ultimo, memore dei ponti americani, mentre si dirigevano in loco, scrutava verso l'alto in cerca del manufatto.
Grande fu la delusione quando giunse verso la fine del paese e gli fu mostrato un misero ponticello, a due fornici e tre pile, che scavalcava l'Aveto, privo ancor delle rampe d'accesso.
Luigin, che era un burlone, soleva ripetere ai paesani quando raccontava l'episodio: "U se creddèia de vèi u punte de Brukklin", ossia "Credeva di vedere il ponte di Brooklin".

Il misero ponticello fu costruito in economia col contributo di tutte le famiglie del paese.
Capomastri barba Cirillo, ossia Sbarbaro Antonio di Gio Batta, nato nel 1876, della famiglia dei Munin, e Antonio Sbarbaro di Giovanni Battista, detto Tugnin du Bumbetta, per via dell'appellativo dato al padre, nato nel 1905, della famiglia dei "Lallin".
Antonio era nipote di Giacomo Umberto Sbarbaro, detto Bertin, della famiglia dei Lallin, braccio destro di Bartolomeo Sbarbaro detto Giullàn.
Si racconta che riconoscente Bartolomeo, alla sua morte, lasciò a Giacomo Umberto una regalia di mille dollari.
Il denaro inviato dall'America da Bartolomeo Sbarbaro e soci per la costruzione del ponte, si parlava all'epoca di circa 400 Lire, finì nelle mani d'italiche genti. Mai fu recuperato.
Il ponte perciò s'iniziò solo nel 1932.
La sabbia per la costruzione fu reperita presso la Cappelletta fatta erigere in località Massapello da certi Cella della famiglia dei "Monatti" di Villa Cella , ovvero in sponda opposta a detta costruzione. Le pietre furono trainate con la "bena" recuperandole lungo il fiume Aveto.
Nel Luglio del 1936 si gettò la soletta di copertura.
In seguito si eseguirono le scarpate. Ciò favoriva l'accesso al manufatto con le mucche.
Il ponte di Sbarbari, nonostante le traversie registrate per arrivare alla sua costruzione, ha resistito indenne a tutte le alluvioni che sinora si rammentano, in specie a quella storica del 1966.
Il ponte fu un'opera essenziale, perchè durante le piene invernali chi rimaneva di là del fiume Aveto era costretto ad andare a dormire nel villaggio d'Arena in Val Fontanabuona.
Prima del ponte v'era una "Pedagna", o "Piana", ovvero una passerella.
Era costituita da un'asse di legno legato ad una catena per impedire al fiume, in caso di piena, di trascinarlo via.

 

Continua...
Piccola storia dell'emigrazione a Priosa d'Aveto (parte I)

 



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You can also e-mail us a description (in any language) of the research you're carrying out. Your works will then be published on this site.


Aviso

Somos interesados a publicar documentos y estudios que tengan por objeto los argumentos tratados en este sitio. Si por ejemplo estan efectuando estudios historicos o geneologicos que interesen a Genova y aledaños y deceen hacer conocer vuestros trabajos o ponerse en contacto con otros visitadores para eventuales intercambios de informaciones, pueden contactarnos y enviarnos vuestro artìculo (pueden escribir en qualquier idioma) en el cual sea descrita la investigaciòn que esten realizando.
Vuestros artìculos vendran publicados en este sitio.


 

 

Ringraziamenti

L'autore desidera ringraziare tutti coloro che, in qualche modo, hanno contribuito con la loro passione ad illustrargli avvenimenti datati allo scopo di ricordare i vecchi parrocchiani in una sorta di genealogia.

Per le preziose informazioni ricevute l'autore ringrazia sentitamente
Ersilia Sbarbaro, Alfredo (Fredu) Sbarbaro, Italo Sbarbaro, Giovanni (Giannin) Sbarbaro, Luigina (Luigin-a) Biggio, Stefano (Stèa) Biggio, Ada Repetti, Armanda Repetti ed Enza Poirè.

L'autore ringrazia inoltre:
don Emilio Coari, Maria Antonietta Cella, Antoniuccia Sbertoli, Sandro Campomenosi.

 

 

Note

Ci scusiamo con chi avrà la ventura di leggere questa specie di Dinasty: spesso siamo stati costretti a ripetere le formule detto "......" , della famiglia dei "......" oppure abbiamo citato a corollario gli avi del soggetto analizzato.
Dati i frequenti casi d'omonimia che si registrano nelle nostre valli, tutto ciò è stato inevitabile.

Speriamo di aver chiarito, al meglio, la non sempre facile attribuzione di parentela.
Avvertiamo che la doppia declinazione dei cognomi è un fatto assodato nei nostri paesi; a causa d'errori di trascrizione può capitare che, ad esempio, padre e figlio abbiano la desinenza del cognome diversa.
Quindi troveremo indifferentemente:
Sbarboro - Sbarbaro
Repetto - Repetti
Ferretto - Ferretti
Biggio - Biggi
Raggio - Raggi
Cordano - Cordani
Garbarino - Garbarini
Gazzuolo - Gazzolo

Per la stesura delle genealogie ci siamo avvalsi del Registro della Popolazione del Comune di Santo Stefano d'Aveto (Parrocchia di Priosa), giacente nell'Archivio del Comune di Santo Stefano d'Aveto, consultato grazie al permesso dell'allora sindaco Maria Antonietta Cella.

Altresì ci siamo avvalsi dello Stato delle anime della Parrocchia di Priosa sotto il titolo di S. Gio Batta per l'anno 1889 e dello Stato d'Anime della Parrocchia di S. Gio Battista in Priosa fatto il 10 Dicembre 1894 (il Parroco D. Stefano Barbieri) consultati grazie all'allora parroco di Priosa D. Emilio Coari.
I suddetti registri insieme a tutto l'archivio parrocchiale, patrimonio della gente d'Aveto, hanno preso sfortunatamente la strada di Bobbio e, quindi, di Piacenza.
Ora si trovano, pare, all'Archivio di Stato di Piacenza.

 

 

Data la notevole difficoltà riscontrata nell'incrociare i dati e nel verificare tutte le fonti, l'autore ringrazia coloro che gentilmente gli segnaleranno eventuali errori od omissioni.



Pagina pubblicata il 15 aprile 2005, letta 9084 volte dal 23 gennaio 2006
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