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Le scuole ad Alpepiana, Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto nel 1856

Tre documenti dell'epoca illustrano quali fossero i problemi della scuola pubblica pochi anni prima dell'Unità d'Italia

di Sandro Sbarbaro
fotografia di Danilo Zagliani

Reputo interessante pubblicare il testo di tre circolari della Regia Intendenza di Chiavari emesse tra il 1850 ed il 1856, periodo in cui il comune di Santo Stefano d'Aveto era parte integrante del regno di Vittorio Emanuele II.
Le circolari, che si trovano nell'Archivio comunale di Santo Stefano d'Aveto - carte sparse, riguardano l'introduzione della scuola pubblica (almeno dal 1850 a Santo Stefano d'Aveto, dal 1856 a Rezzoaglio e ad Alpepiana) sul territorio della Val d'Aveto.

 



Regia Intendenza in Chiavari Divisione 1a
N° 225 del Protocollo Gen.
N° 44 del Copia Lettere
Risposta alla Lettera del 24 - Div. N° 546
Oggetto: Scuole Comunali

Chiavari il 29 9bre 1850

Ill.mo Signor Sindaco

Approvo pienamente quello V. S. mi partecipa con la lettera ricordata in .... avea fatto per l'apertura delle Scuole, la prego a voler continuare a prenderne solito pensiero. In quanto i Maestri che finora non cominciarono la Scuola si à interpellarli formalmente per sapere se abitino a se sciupino la casa ed in quest'ultimo caso far procedere dal Consiglio legato procedere al loro rimpiazzo.
Mi pregio dire colla più distinta stima

Di V.S. Ill.ma Dev.mo Ubb.mo Serv.
L'Intendente A. Licossilla



 

Analizzando i documenti pare che anche allora la difficoltà di assegnare le cattedre fosse un problema all'ordine del giorno.
I pochi maestri esistenti all'epoca non ambivano certo a trasferirsi in sperduti paesini dell'Appennino (ricordo che il tratto di strada Borgonuovo - Borzonasca fu costruito fra il 1850 e il 1851) e quindi, per provvedere all'istruzione, ci si rivolgeva ai preti: questi, trovandosi già in loco, non avevano il problema dell'alloggio e della sussistenza.

Alpepiana - Oratorio di Secorte (fotografia di Danilo Zagliani)

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Il 29 novembre 1856 compare infatti, fra i maestri a carico del Consiglio Provinciale d'Istruzione, l'arciprete di Santo Stefano d'Aveto sig. Marrè Negro che percepisce la somma di 50 lire.

 



Regia Intendenza di Chiavari Divisione 1a
N° del Protocollo Gen.
N° del Copia Lettere
Oggetto: Sussidi ai Maestri

Al Sig.r Sindaco di S. Stefano

Chiavari il 29 Novembre 1856

Il Consiglio Provinciale d'Istruzione nel procedere al riparto de' fondi stanziati nel Bilancio 1855 e retro della comprese fra i Maestri pure il Sig.r Marrè Arciprete Negro di Santo Stefano per la somma di lire cinquanta dico £ 50.
Si prega quindi il Sig.r Sindaco del mentovato Comune di renderne inteso il percipiente con soggiungergli di presentarsi al sig.r Esattore del Mandamento per ritirare la tangente assegnatagli per ché dal sottoscritto si sono già lasciate allo stesso conto dal sott.o le analoghe istruzioni pel pagamento

L'Intendente Campi



 

Il 21 novembre 1856 il Consiglio Provinciale d'Istruzione aveva già provveduto a stanziare "in favore di questo Comune (Santo Stefano d'Aveto) la somma di franchi cento per migliorare lo stipendio della scuola di Rosuaglio ed Alpipiana onde potervi stabilire scuole regolari".
Sempra di capire che la somma andasse ad integrare i miseri stipendi dei maestri oppure l'affitto di un locale adeguato.
Notevole il richiamo che viene fatto al sindaco di Santo Stefano d'Aveto riguardo la destinazione della somma: "L'Intendente infrascritto si à ben grata premura di restar inteso il Sig.r Sindaco di S. Stefano di tale assegnamento, con avertir che è precisa intenzione del Ministero che il denaro consegnato per tale titolo venga realmente erogato in pro dell'istruzione e ciò con rigoroso divieto che sia destinato ad altro uso".
Già allora i soldi destinati alla cultura rischiavano di prendere altre destinazioni!

 



Regia Intendenza di Chiavari Divisione 1a
N° del Protocollo Gen.
N° del Copia Lettere
Oggetto: Sussidio di franchi 100 per le scuole di Rosuaglio e Alpipiana

Al Sig.r Sindaco di S. Stefano

Chiavari il 21 Novembre 1856

Il Consiglio Prov.le d'Istruzione nel procedere al riparto del sussidio conc.o dal Governo ad incremento della pub.ca istruzione Elementare di questa Prov.a assegnò in favore di questo Comune la somma di franchi cento per migliorare lo stipendio della scuola di Rosuaglio ed Alpipiana onde potervi stabilire scuole regolari.
L'Intendente infrascritto si à ben grata premura di restar inteso il Sig.r Sindaco di S. Stefano di tale assegnamento, con avertir che è precisa intenzione del Ministero che il denaro consegnato per tale titolo venga realmente erogato in pro dell'istruzione e ciò con rigoroso divieto che sia destinato ad altro uso.

Ed è perciò che lo scrivente attende di conoscere che dal Municipio siasi disposto a tale oggetto, per dare le opportune istruzioni all'Esattore, onde ritiri la somma anzidetta esistente presso questo ufficio

L'Intendente Campi



 

Il seguente passo tratto dalla pagina 175 del testo di G. Fontana "Rezzoaglio e Val d'Aveto (cenni storici ed episodi)" edito nel 1940, dimostra che a Rezzoaglio le cose non procedettero nel verso giusto, visto che nel 1885 la scuola maschile lasciava ancora a desiderare:

"Nel 1885, dal Municipio di S. Stefano d'Aveto veniva approvata la scuola comunale femminile di I,II e III elementare a Rezzoaglio. A reggere questa nuova sede veniva designata una certa Zita Poggi di Genova.
[...] E poiché la scuola maschile, che già esisteva in paese, lasciava più che a desiderare, molti padri di famiglia si rivolgevano a quella nuova educatrice, per l'indispensabile coltura dei loro figli"
.

 


 

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Pagina pubblicata il 7 aprile 2006 (ultima modifica: 12.09.2006), letta 6359 volte
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