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La mia attività: 2001 - 2003

di Sandro Sbarbaro

Autorizzati dall'autrice, di seguito pubblichiamo alcuni componimenti estrapolati da "Nuvole tra gli ulivi", "Vivere significa", "Ritagli di cielo" e "Verde speranza"; le versioni integrali delle opere sono disponibili, alla lettura e al download, sul sito www.elisabettarobert.it  link esterno .

 

  

A tutti i poeti

Il verso scarno
del poeta ligure
assomiglia alla Sua terra
di sole e limoni.

Tra le parole
nascoste dalle rocce,
s'insinua un mare smeraldino,
in moto perenne.

Odore di timo e di pesce
guizzante tra le reti:
questo è il nostro mondo,
l'universo nei vicoli del porto,
nei forti con occhi severi e nella luce
della lanterna che rifletteva il pianto
amaro degli emigranti.

Poeta ligure,
pescatore
di tramonti e di giorni perduti,
diventa, Ti prego, cantore delle prossime albe
nel volo largo d'un gabbiano

 

 

Magica Liguria

Magica Liguria
che fai crescere
il basilico in pentole
smaltate, mentre
il sole s'infrange
sugli scogli.
Orti minuscoli
saltano fuori
dalle pietre, oasi
d'acqua dolce
rubate all'arsura.
Gente selvatica la tua,
che ama frugare
i ricordi in antichi
tramonti e nasce
ribelle alla storia.
L'erba è secca
da millenni e le
reti sono asciutte
sulle spiagge.
Pochi uomini
con il coraggio
negli occhi,
non daranno
le dimissioni

 

 

Questo Natale

Un milione di Natali
a strappare
memorie
tra i rami d'un finto abete.
Stanca
di fare regali
a chi nulla mi offre.
Sono
nel pianto
d'un bimbo lacero
e negli occhi
di un cane abbandonato

 

 

Emigranti
a mio bisnonno Lorenzo Cogorno

Un fagottino sulle spalle
con poche cose,
dentro al cuore
Genova sempre.
C'è per molti di noi
un bisnonno nei ricordi
che fece così,
senza troppe parole,
aggiustandosi
sulla banchina del porto
il bavero del cappotto,
logoro per dignità.
E c'erano sogni al basilico
costruiti dalle lontananze,
mentre i pensieri, gli affetti
correvano
tra un vicolo e l'altro
dove i profili dei palazzi
spezzano
un mare azzurro.
Forse è stata un lacrima
a sbavare l'inchiostro
di una vecchia lettera
trovata per caso

 

 

 


 

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Pagina pubblicata il 17 maggio 2006, letta 4853 volte

a Giornata di Studio Pietre disposte a suggerir cammino. Castelli e ville del Districto de Vale de Aveto.
Primo tentativo di affrontare un discorso sull'esistente e sul futurodel patrimonio culturale e storico della Val d'Aveto.

Alla Giornata di Studio parteciparono Daniele Calcagno, Marina Cavana, Fabrizio Benente, Mirko Peripimeno, Gino Redoano Coppedè, Sandro Sbarbaro, Colette Dufour Bozzo.
La presidenza era affidata a Colette Dufour Bozzo, il coordinamento degli interventi a Daniele Calcagno.

Intervennero portando isaluti Alessandra Frondoni della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, Maria Antonietta Cella Presidente della Comunità MontanaAveto, Graveglia, Sturla, Silvio Cella Sindaco di Rezzoaglio, Valter Raineri Sindaco di Montoggio, Fabio Broglia Consigliere Regionale.
Ogn'uno dei relatori illustrò il suo contributo.

Alla Giornata di Studio fece seguito una pubblicazione edita grazie alla Pro Loco di Rezzoaglio: 'Pietre disposte a suggerir cammino. Castelli e ville del Districto de Vale de Aveto' (3).

Nel novembre del 2001,mi giunse lettera dell'architetto GianLuigi Olmi di Bobbio, che chiedeva la mia collaborazione, con l'invio di notizie storiche su certi Repetto di Codorso, banditi in quel di Bobbio nel 1644.

Ah! I banditi... Il filo che mi legava a quest'epopea pareva destinato a non spezzarsi mai...

Inviai documentazione a proposito, compresa copia di un'edizione stampata in proprio,curata da Giovanni Ferrero,inserita nella collana Storia Locale col N. 18 depositata alla Biblioteca della Comunità Montana Alta Val Trebbia di Montebruno - Ge, intitolata 'Stradaroli, Storie di briganti tra Aveto e Trebbia'.
 Stradaroli - Storie di briganti tra Aveto e Trebbia Sulla falsariga di 'Banditi di Val d'Aveto e loro rapporti con la Serenissima Repubblica Genovese', riproponevo la storia di Nicolò Cella bandito, aggiornandola con altri spezzoni d'interrogatorio e con documenti d'archivio quali Patenti, Salvacondotti, Denunce ecc...

Gian Luigi Olmi, molto cortesemente nell'agosto del 2002, mi consegnava personalmente in Ca' degli Alessandri, presso Codorso di Val d'Aveto, copia del suo libro dal titolo 'Un giallo nella Bobbio del '600'.
La tragica vicenda di Domenico Repetto detto "il Verde", Piacenza 2002, ove venivo citato.
Il 2002 fu il mio Annus Horribilis,mi ruppi lo scafoide e per due volte andai in fin di vita, il tutto concluso da licenziamento.

Nell'ottobre del 2002, fu dato alle stampe il libro La montagna tosco - ligure - emiliana e le vie di commercio e pellegrinaggio: Borgo Val di Taro e i Fieschi, Atti del Convegno (Borgo Val di Taro, 6 giugno 1998), a cura di Daniele Calcagno, in cui figurava il mio saggio, 'Storie di Banniti et Mercadanti tra le Valli dell'Aveto, della Trebbia e del Taro', che ebbe in seguito una recensione, benevola, da parte del professor Geo Pistarino su «Rivista di Storia, Arte, Archeologia per le Province di Alessandria e Asti», CXI/2 (2002), pagg. dalla 528 alla 544.

Nel 2003 iniziai timidamente a riprendere i contatti col mio mondo.
Con l'amico professor Daniele Calcagno e l'amica professoressa Marina Cavana si riuscì a terminare, dopo grandi sacrifici personali e notevole impegno, il volume 'Canto di un patrimonio silente. Pietre disposte a suggerir cammino. Itinerari per conoscere la Val d'Aveto', Rezzoaglio - Santo Stefano d'Aveto, 2003.
Il libro presenta:
- un'introduzione storica di Daniele Calcagno: La Val d'Aveto fra storia e leggenda;
- il capitolo Gli Itinerari di Sandro Sbarbaro, ossia una serie di 13 itinerari brevi presso i Comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto, pensati per esser svolti al massimo in una giornata, anche da scolaresche;
- il capitolo I mulini della Val d'Aveto di Sandro Sbarbaro, con descrizione storica culturale, grazie anche a documenti d'epoca, indagini sul territorio e racconti orali, dei mulini che hanno operato in Val d'Aveto;
- vari capitoli con descrizione breve, ma significativa, delle emergenze esistenti sul territorio dell'Aveto e loro inquadramento storico - architettonico di Marina Cavana: Ca' de gh'Osti, I Benedettini: Alpepiana e Villa Cella, La casa dei Galli, Il castello di Rezzoaglio, Il "castelluzzo" di Le Caselle, Santa Maria d'Allegrezze, Il castello di Santo Stefano d'Aveto, ecc...

Il volume fu realizzato grazie al contributo della Provincia di Genova, agli offici dell'amico Alberto Menna del Gruppo Sportivo di Allegrezze che l'ha fortemente voluto, e al Presidente della Pro Loco di Rezzoaglio Graziano Fontana che ha recuperato vari contributi (specie quello della A.P.T. Tigullio).
Fra gli altri sponsor, l'Ente Parco Regionale dell'Aveto, la Comunità Montana Aveto - Graveglia - Sturla, il G.A.L. Appennino Genovese, l'Istituto di Studi sui Conti di Lavagna e i Comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto.
Il libro, che ebbe il 15 dicembre 2003 una conferenza stampa di presentazione presso la Provincia, grazie al presidente Alessandro Repetto, con relativo passaggio in TV, è reperibile presso la Pro Loco di Rezzoaglio, presso alcuni esercizi di Rezzoaglio, Cabanne, Parazzuolo, Priosa, Sbarbari, Vico Soprano e presso la Azienda di Informazione Turistica (I.A.T.) di Santo Stefano d'Aveto.
Non posso dimenticare il grande contributo, che alla realizzazione di quanto su esposto, hanno dato tutti i valligiani dell'Aveto.
In specie quelli più restii a comunicare informazioni, i quali mi hanno insegnato che lavoglia di conoscere non deve mai essere disgiunta dal rispetto per la persona che stai intervistando.
Spesso presi dal desiderio dell'esclusiva, ci si dimentica che dall'altra parte c'è una persona.
La sua ritrosia è spesso dettata dal pudore e dalla paura di mettere a nudo, attraverso fattiche riguardano la Famiglia d'appartenenza, o d'altre circonvicine, circostanze poco piacevoli di una vita passata fra fatiche e sacrifici.
Fra coloro che più hanno contribuito alle mie conoscenze sul mondo avetano io ringrazio Sbarbaro Italo, Sbarbaro Ersilia, Luigina Biggio, Sbarbaro Alfredo, che con la loro pazienza e saggezza hanno indirizzato queste ricerche nel modo più appropriato, e la mia mamma Armanda Repetti che ha sopportato, pur fra i rimbrotti, un figlio con "la testa nelle nuvole".
Spero che il cammino intrapreso, con l'aiuto di tutti i volenterosi che amano questa terra d'Aveto, sia solo l'inizio di una rinascita, a lungo auspicata.

Di dispensatori di promesse, così suadenti nel loro atteggiarsi a salvatori della patria, la nostra Valle non ne ha più bisogno.

 

La mia attività: 1999 - 2000

 

Note

(1)
Con la partecipazione di
Giuseppe Cinà, Sandro Sbarbaro, Ileana Gobbo, Bruno Repetto, Umberto Bruschini, Paolo Rava, Giancarlo Pinto, Antonietta Cella (Presidente della Comunità Montana Aveto, Graveglia, Sturla), Alberto Girani (direttore del Parco dell'Aveto), Gualtiero Schiaffino (assessore al Patrimonio culturale dell'entroterra e del mare, Provincia di Genova),
promosso nell'ambito delle attività del 'Laboratorio di Sintesi Finale: progetti di riqualificazione e di sviluppo integrato nelle aree protette liguri' coordinato dal prof. Giuseppe Cinà,
e grazie al contributo del 'Laboratorio di Sintesi E, facoltà di Architettura di Genova' il cui lavoro svolto sul territorio di Villa Cella venne illustrato durante la conferenza 'VillaCella: un Laboratorio per la Tutela e lo Sviluppo' (16 luglio - 8 agosto 2001, Sala degli Alpini, Rezzoaglio)

(2)
Insediamenti e paesaggi dell'entroterra ligure. Un laboratorio per la rinascita di Villacella , a cura di Giuseppe Cinà, Franco Angeli - Urbanistica 2002,
con i contributi di:
GiuseppeCinà, Presentazione. Strategie e progetti per la tutela e lo sviluppo.
Inquadramento didattico e proposte
di intervento,
Gualtiero Schiaffino, Un progetto condiviso,
Annalisa Maniglio Calcagno, Il ruolo dell'Università, per lo sviluppo delle aree interne,
Silvio Cella, Il ruolo del Comune di Rezzoaglio, tra condizioni di marginalità e prospettive di sviluppo,
Maria Antonietta Cella, L'azione della Comunità Montana delle "Valli Aveto, Graveglia, Sturla", per un nuovo presidio del territorio,
Alberto Girani, Villacella come risorsa del Parco dell'Aveto,
Sandro Sbarbaro, Il monastero di San Michele de Petra Martina (Villa Cella) e il suo territorio,
Giovanni Cella, Nato a Villacella di Rezzoaglio il 14.02.1933,
Bruno Repetto, Il paesaggio costruito,
Umberto Bruschini, Il paesaggio agro-forestale,
Giancarlo Pinto, Metodi ed esperienze di rilievo,
Giovanni Paolo Rava, Analisi tecnologica, salvaguardia e recupero edilizio nel centro antico di Villacella,
Laura Canale, Opportunità finanziarie a sostegno di alcune tipologie di intervento,
Ileana Gobbo, La cappella dell'Alpe,
I progetti degli studenti del laboratorio, Ettore Burdese, Matteo Carlarino, Marcella Cogorno, Selene Di Pardo, Carmen Galindo, Maura Marini, Vittoria Mezzano

(3)
Pietre disposte a suggerir cammino. Castelli e ville del Districto de Vale de Aveto, a cura di Daniele Calcagno, Rezzoaglio 2001,
con i contributi di
Daniele Calcagno (I segni del territorio),
Marina Cavana (Architettura civile e religiosa fra Medioevo ed Età moderna in Val d'Aveto: premessa a uno studio sulle emergenze),
Tiziano Mannoni (L'edilizia del territorio come indicatore di attività scomparse),
Fabrizio Benente e Mirko Peripimeno (Archeologia e storia degli insediamenti fortificati della Liguria. Riflessioni su problemi diricerca e informatizzazione dei dati),
Gino Redoano Coppedè (La valle dell'Aveto nella storia delle comunicazioni appenniniche),
Sandro Sbarbaro (Genovesismi ed espressioni dialettali nello Statuto de S. Stefano de Vale de Aveto),
Colette Dufour Bozzo (Conclusioni),
e con gli interventi di Graziano Fontana (presidente della Pro Loco di Rezzoaglio), Silvio Cella (Sindaco di Rezzoaglio) ed Alessandra Frondoni



Pagina pubblicata il 10 settembre 2004, letta 9146 volte dal 23 gennaio 2006
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