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Mr John Denison, un inglese sulle tracce del Tenente Colonnello K. F. May

Inglesi e partigiani in Liguria negli anni 1943-1944 durante la seconda guerra mondiale

di Sandro Sbarbaro
alcune informazioni sono tratte da Toothpaste for the Ass - Dentifricio per l'asino, documento reso disponibile da Mr John Denison

Mr John Denison e consorte sono giunti dall'Inghilterra a Cabanne per una breve vacanza il 10 giugno 2010 e, nei successivi due giorni di permanenza, il paesino della Val d'Aveto si è improvvisamente animato grazie ai ricordi dei nostri anziani valligiani.



Eleanor Denison, John Denison, Renato Badaracco, Sandro Sbarbaro


Infatti Mr John Denison ha incontrato, presso l'Albergo Ristorante Paretin di Cabanne dove è stato ospite, molti anziani valligiani e ha posto loro cortesi ed insistenti domande riguardanti un episodio specifico avvenuto durante i tempi lontani della Seconda Guerra Mondiale: la presenza presso Farfanosa (a Cabanne) di un gruppo di 7/8 ufficiali inglesi, tra i quali il Tenente Colonnello May, che verso la fine del 1943 raggiunse la Val d'Aveto in fuga dal campo di prigionia di Piacenza [1].

L'incontro tra Mr John Denison, figlio di uno dei più grandi amici del Tenente Colonnello May, e la popolazione di Cabanne non avrebbe avuto luogo se, anni or sono, Marco e Ivano Cella di Cabanne non mi avessero raccontato un buffo episodio riguardante Angelino Cella fratello di Bacciun.
Io raccolsi l'episodio e tempo dopo lo riportai all'interno dell'articolo Brevi notizie storiche pubblicato su Valdaveto.net.
Ecco l'episodio narratomi.

Nel periodo 1944-45 furono paracadutati in alta Val d'Aveto alcuni ufficiali di collegamento inglesi per osservare la guerra partigiana su quel fronte.
Erano stati nascosti presso la Farfanosa.
Le donne del luogo, correndo non pochi rischi, portavano loro cibo e quant'altro.
Gli inglesi avevano però una strana abitudine... dopo pranzo si lavavano 'anche' i denti con pasta dentifricia.
La richiesta fu inoltrata ad 'Angirin' Cella, il quale circa tre volte il mese si recava allo spaccio di Rezzoaglio per soddisfare le 'stranezze' di questi ufficiali.
La cosa non passò inosservata... e allo spaccio un dì Angirin si sentì chiedere: Cose te ne fè de tantu dentifricciu ? (Cosa ne fai di tanto dentifricio ?).
Lui con prontezza rispose: Devu lavà i denti all'ase... (Debbo lavare i denti all'asino...).
Quando raccontò l'accaduto agli inglesi questi risero di gusto e promisero che se si fossero salvati, una volta giunti in patria, avrebbero usato quella frase su Radio Londra per far sapere agli amici italiani che il rientro era avvenuto.
Radio Londra trasmise alfine il messaggio... e a Cabanne qualcuno sorrise.

Nota: in realtà l'episodio si svolse tra la fine del 1943 ed i primi mesi del 1944 e gli ufficiali inglesi che trovarono rifugio in Val d'Aveto non erano stati paracadutati ma erano in fuga dal campo di prigionia di Piacenza.

Mr John Denison, appassionato di storia e camminate fra i monti, tramite internet lesse su Valdaveto.net l'articolo Brevi notizie storiche e con una mail dall'Inghilterra puntualizzò che a sue mani aveva il libro scritto dal Tenente Colonnello May: il titolo del libro riporta proprio la frase che tanto fece sorridere, nell'episodio riportato, gli ufficiali inglesi nascosti presso la Farfanosa.

 

Nei giorni 10-11-12 giugno 2010 il fil rouge degli interessanti incontri presso l'Albergo Ristorante Paretin è stato il libro del Tenente Colonnello K. F. May dal titolo Toothpaste for the Ass (Dentifricio per l'asino). Questa frase così particolare costituiva il messaggio cifrato trasmesso da Radio Londra per avvisare gli amici italiani dell'arrivo in Corsica del Tenente Colonnello May nel febbraio del 1944.

Il Tenente Colonnello May, facente parte di un gruppo di 7/8 ufficiali inglesi che - fuggiti nel 1943 dal campo di prigionia di Piacenza - trovarono rifugio in Val d'Aveto, una volta lasciata Cabanne riuscì a raggiungere Chiavari e quindi Genova: da qui si imbarcò per Bonifacio in Corsica dove era atteso dai compatrioti al Quartier generale dei British Commandos.
A Cabanne intanto Antonio Raggi, detto Umun, alla sera ascoltava Radio Londra presso lo zio Anselmo Raggi, all'osteria Paretin, per ricevere il messaggio pattuito fra Bacciun e il Tenente Colonnello May.
La frase in codice - o codeword - secondo il libro di May era:

"Messagio numero 13, Dentefriscio per assino. Salute tutti".

Antonio, ricevuto il cifrato, avvertì Domenico Cella di Farfanosa, detto Bacciun, e i suoi fratelli Angelino, detto Angerin, e Guglielmina: questi furono coloro che protessero gli ufficiali inglesi, rifugiati nelle forre di Farfanosa, dai rastrellamenti dei tedeschi, dei fascisti repubblichini e degli alpini della Monterosa.

Altri valligiani di Farfanosa e Cabanne si prodigarono insieme alla famiglia Cella recapitando agli ufficiali cibo e generi di conforto.
Agostino Giffra, detto Cicci, asserisce che dopo un rastrellamento verso la fine del 1943, gli ufficiali inglesi abbandonarono il primo rifugio posto presso una roccia lungo il rivo di Farfanosa in località "In tu Puzzu" per trasferirsi più in alto, presso la località "Costa secca", luogo distante dalla carrabile.
Il primo rifugio era abbastanza vicino alla strada quindi era meno sicuro.
Infatti durante un rastrellamento il Tenente Colonnello May fu raggiunto da un cane lupo dell'esercito tedesco, ma l'animale, allettato da una bistecca lanciatagli dai rifugiati, non svelò il nascondiglio.
Fra l'altro il sito del secondo rifugio domina la valle e permette il controllo visivo della carrabile.

Grande è stata la sorpresa di Mr Denison nell'apprendere da Maria Badaracco (moglie di Antonio Raggi detto Umun) che al tempo - giovinetta di circa 14 anni - nelle sere d'inverno si recava nella casa di Bacciun ad imparare l'arte del cucito da sua sorella Guglielmina.

Eleanor e John Denison hanno quindi avuto modo di conoscere Il sentiero della Resistenza, tragitto che da Borzonasca sale attraverso il Passo delle Rocche, passa da Villa Cella e giunge infine a Rezzoaglio.

Ci auguriamo di cuore che nel 2011 i signori Denison possano essere nuovamente nostri ospiti in Val d'Aveto.

 


 

Approfondimenti

Per approfondire gli argomenti trattati in questo articolo si consiglia la lettura dei seguenti documenti:

 


 

Note

[1] Rifugiato, dopo l'otto settembre 1943, tra le forre di Farfanosa era pure il superiore in grado al tenente colonnello Kenneth F. May, ossia il colonnello di fanteria scozzese Sir Gordon Thomas Gore, 48 anni, 1.90 di altezza, il primo ufficiale ad essere portato in salvo in Corsica grazie ai patrioti dell'organizzazione 'Otto': questi partirono per la traversata dal porticciolo di Voltri (GE) la notte del 1° novembre 1944 come racconta Paolo Emilio Taviani nel libro "Così parlò Pittaluga".
L'altezza di Sir Gordon Thomas Gore dà lo spunto per raccontare un buffo episodio accaduto all'allora sedicenne Agostino Giffra detto Cicci, già citato.
Costui si rammentava che al tempo della presenza degli ufficiali inglesi presso Farfanosa (...cosa risaputa quasi da tutti in paese a Cabanne e a Farfanosa, ma che veniva bellamente ignorata per carità di patria) un dì si era recato per funghi nel bosco presso la località "Costa secca". All’improvviso, ad una certa distanza, gli apparvero tre uomini che lui giudicava molto alti. Costoro confabularono tra loro in un linguaggio a lui incomprensibile, poi si dileguarono fuggendo nel bosco. Agostino ricorda che, spaventato da quell'apparizione, si diede ad una precipitosa fuga in direzione opposta a quella presa dagli inglesi.

 


 

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Pagina pubblicata il 24 ottobre 2010 (ultima modifica: 15.12.2010), letta 6240 volte
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