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Emigrazione dalla località Villa Garba ad inizio XX secolo

di Sandro Sbarbaro
da un'intervista con Albino Fulle, detto Bino

All'inizio del XX secolo furono molte le persone che partirono dalla località Villa Garba (Rezzoaglio - Genova) ed emigrarono negli Stati Uniti d'America.

Tra costoro alcuni componenti della famiglia detta da Reixia o da Nuxe (della Radice o della Noce), così chiamata perchè si narrava che un antenato fosse riuscito a trarre, dalla radice di un noce, il pianale di un tavolino.

Per l'America partì anche Domenico Cella fu Giuseppe, detto Domè o u Màgu, classe 1880. Si recò a New York dove lavorò come scaricatore in porto.
Insieme a lui partirono la sorella Desolina Cella (classe 1878) e la moglie Rosa Raggi (classe 1878): entrambe trovarono occupazione in una fabbrica di fiori finti.
Il sig. Bino ricorda che, al ritorno dall'America, Desolina portò con sè tutto il necessario per costruire un fiore finto.
A New York si recò anche il marito di Desolina, tal Fulle Domenico detto Meneghin della famiglia dei Piccitti, originario della frazione di Mileto. Domenico, uomo molto robusto, trovò lavoro in una fabbrica specializzata nella concia delle pelli.
Il suo mestiere consisteva nell'ammorbidire le pelli secche che arrivavano alla fabbrica. Il pre trattamento consisteva nell'immergere le pelli in un grande barile dove gli operai, a piedi scalzi, le schiacciavano. Sull'orlo del barile era posto una sorta di grembiule o copri-barile, in modo tale che il calore prodotto dalla lavorazione non fuoriuscisse e le pelli si ammorbidissero. Dopo tale trattamento venivano raschiati i peli, il grasso e quindi si passava alla concia.
Fulle Domenico in seguito fece arrivare a New York il fratello Fulle Giovanni, detto Nino, il quale trovò impiego nella stessa fabbrica dove lavorava Domenico.

Anche altri fratelli di Domenico e Desolina Cella si recarono in America: Umberto e Maria Clementina.
Umberto Cella emigrò principalmente per sfuggire alla chiamata alle armi durante la prima guerra mondiale; in due o tre anni riuscì ad accumulare una fortuna, ma morì prematuramente.
Maria Clementina Cella, classe 1883, emigrò insieme al marito Cella Gulìn della frazione di Parazzuolo; negli Stati Uniti ebbero 5 figli: due maschi, Albi ed Eri (forse Eric), e tre femmine, Gemma, Lena e Serafina (classe 1919). Serafina Cella, tuttora vivente, lavorò come attrice di teatro a New York.
Cella Serafino fu Giuseppe (classe 1890), anch'egli fratello di Domenico e Desolina, morì durante la prima guerra mondiale.

Il patriarca Cella Giuseppe, come altri valligiani di Cabanne, Parazzuolo e della parrocchia di Priosa, emigrò a Roma; aprì una rivendita di carbone nella centrale Piazza Navona.
Quando Giuseppe tornò in Val d'Aveto comprò, dalla chiesa di Cabanne alla quale apparteneva, la proprietà della Garba di sotto, detta Zuffu (il Ciuffo).

 


 

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Pagina pubblicata il 28 dicembre 2006, letta 6235 volte
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