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Michele Tosi, insigne storico della nostra valle

di Cristoforo Campomenosi
articolo apparso nel novembre ---- su "La Voce dell'Aveto"

È mancato pochi mesi fa all'ospedale di Piacenza monsignor Michele Tosi, il più eminente storico del periodo medioevale della nostra zona.
Ordinato sacerdote a Bobbio nel 1955, era nato 64 anni fa a Gavadi, la frazione più elevata e remota del Comune di Santo Stefano d'Aveto, a quei tempi raggiungibile solo tramite una mulattiera e isolata per gran parte dell'anno.
Gavadi non è propriamente quello che si dice "un centro di cultura": i suoi abitanti si dedicano in prevalenza all'agricoltura, all'allevamento del bestiame e alla produzione del formaggio, rinomato ben oltre i confini della valle.
Queste attività richiedono sì una profonda "cultura", ma di quella contadina che si tramanda di padre in figlio e che non ha bisogno di testi, di documenti scritti o di maestri nel senso comune del termine. Anzi occorre dire ad onor del vero che i ragazzi di Gavadi sono sempre stati piuttosto diffidenti e refrattari nei confronti della scuola, spesso frequentata (ovviamente solo del periodo dell'obbligo) con molta riluttanza e scarsi risultati.
Unica notevole eccezione proprio il piccolo Michele Tosi, il quale, trapiantato in quel valido centro di studi che era il seminario di Bobbio, dimostrò ben presto le sue eccezionali doti intellettuali.
L'intelligenza, l'acume, la volontà di don Tosi lo misero subito in luce prima in quel di Bobbio, poi nel contesto nazionale ed internazionale dove era ritenuto a ragione uno dei più profondi ed attenti studiosi della storia medioevale e di San Colombano.
Archivista e paleografo di gran fama, fondò la rivista Archivum Bobiense, su cui sono apparsi approfonditi studi di eminenti studiosi italiani e stranieri sulle grandi figure del monachesimo medioevale.
Il numero XVI-XVII della rivista, relativa agli anni 1994-1995 è dedicato interamente al tema "da S. Pietro in Ciel d'Oro alla Pieve di Alpepiana", cioè agli inizi della diffusione del Cristianesimo in Val d'Aveto. Non si tratta, come spesso è avvenuto ad opera di pseudo-studiosi passati e recenti, di una raccolta di favole e storielle messe insieme con molta fantasia per tracciare una storia "locale": qui si ha a che fare con uno studio che attinge direttamente alle fonti ed ai documenti dell'epoca e li riporta integralmente nel volume.
Per far questo non sarebbe bastato uno studioso qualsiasi, ma occorreva veramente un esperto archivista e paleografo quale era don Tosi, perché per un profano le scritte ed i documenti antichi sono assolutamente indecifrabili.
Detto questo sarebbe opportuno riportare ampi stralci dell'opera storica di don Tosi: è proprio questo che ci proponiamo di fare nei prossimi numeri.

 


 

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Pagina pubblicata il 14 febbraio 2007, letta 6835 volte
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